Il cavallo come «maestro d’inclusione»: a una giovane veronese la sesta edizione del Premio Guglielmi

In tre tesi premiate da Fondazione Fevoss a Fieracavalli esperienze vincenti negli interventi assistiti con l’animale per bimbi autistici o con  paralisi cerebrale infantile. Presentato il terzo volume della collana «Il nitrito che cura»

 

Il cavallo come “maestro di inclusione”. È questa visione degli interventi assistiti con i cavalli, insieme alla convinzione che questi possano appunto «rendere il mondo equestre non più esclusivo ma in diversi modi inclusivo» che è valso a una giovane veronese l’attribuzione della sesta edizione del Premio nazionale Carla Guglielmi: Margherita Saccardo, 25 anni, di Caprino ha ricevuto questa mattina – nello stand della regione Veneto a Fieracavalli – il riconoscimento per le migliori tesi di laurea o di dottorato bandito dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana con Fieracavalli per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale.

Un tema, unito alla passione educativa verso i giovani in difficoltà, che è stato la ragione di vita di Carla Guglielmi, stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli di Verona scomparsa alla fine del 2016, a cui il marito Angelo Pasi ha deciso di intitolare il premio. «E un tema particolarmente sentito in un periodo in cui è spesso sotto i riflettori il tema delle baby gang e del disagio giovanile», spiega il promotore e benefattore, Angelo Pasi.

I VINCITORI. A parere della giuria, composta dallo stesso Pasi, dai vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana, da veterinari e docenti universitari, il lavoro più meritevole è stato dunque la tesi di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, discussa all’Università di Verona dal titolo «Gli effetti dell’intervento assistito con il cavallo nei bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico: risultati ottenuti nel progetto Riding The Blue», che ha vinto il primo premio e una borsa di studio del valore di 1.500 euro.

Due, quest’anno, le menzioni speciali (con un assegno di 500 euro): a Igea Sofia Pellandini, 27enne svizzera di S. Antonio (Bellinzona), per la sua tesi in Ergoterapia discussa alla Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana (Supsi) dal titolo «L’influenza dell’ergoterapia assistita da equini sulla partecipazione sociale dei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico: una revisione della letteratura», e a Francesca Rinaldi, coetanea di Perugia, per la tesi di laurea in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie preventive ed adattate, discussa all’università di Perugia dal titolo «Amazzoni speciali, dalla sedia alla sella: interventi assistiti con il cavallo nella paralisi cerebrale infantile».

LE TESI. La vincitrice, Margherita Saccardo, ha potuto osservare in prima persona, nel maneggio fondato dal nonno, «i benefici della riabilitazione equestre su tutte le aree di funzionamento», scrive, «e come essa sia in grado di incrementare le competenze emotive, cognitive, interattive e motorie attraverso l’interazione con il cavallo», per poi partecipare alle sedute di Intervento Assistito con l’Associazione Horse Valley di Corte Molon.

Igea Sofia Pellandini, attraverso una revisione della letteratura sul tema, conferma nel suo elaborato come «le sedute di ergoterapia assistita dai cavalli con bambini affetti da disturbo dello spettro autistico possano incrementare la loro partecipazione sociale, sia a causa dell’autostima che aumenta avendo a che fare con un animale così grande e forte, sia per la linearità del loro comportamento e per la curiosità e l’interesse di questo animale».

Francesca Rinaldi, invece, analizza nella sua tesi un intervento di riabilitazione che accompagna un’amazzone colpita da paralisi cerebrale infantile e che, cavalcando, sfida i limiti della disabilità. E testimonia «grazie alla metodologia di intervento riabilitativo adoperato, un incremento significativo delle capacità motorie, metacognitive e sociali dell’utente» Insomma, conclude la neolaureata, «gettando il cuore oltre l’ostacolo, alcuni “vorrei” sono divenuti, a gran voce, coraggiosi “posso”»

Fondazione Fevoss ha inoltre conferito all’artista Andrea Baleri, straordinario pittore innamorato dei cavalli, il riconoscimento di Benefattore per aver concesso di pubblicare alcune sue opere artistiche nella collana “Il nitrito che cura”.

LA PARTNERSHIP CON FIERACAVALLI. «Dal 2018 Veronafiere, attraverso Fieracavalli, sostiene la borsa di studio “Carla Guglielmi”. Abbiamo scelto di partecipare a questa iniziativa nella consapevolezza che il mondo del cavallo non è soltanto sport, divertimento e vita all’aria aperta, ma è fatto anche di sensibilità, solidarietà e inclusione, soprattutto quando i nostri amici animali diventano un valido aiuto nei percorsi di riabilitazione per le persone», afferma Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. «Fieracavalli, che quest’anno taglia il traguardo delle 125 edizioni, è il punto di riferimento indiscusso per il settore equestre. Questo vale nell’ambito sportivo, del turismo, del business, ma anche del sociale, una delle anime della manifestazione che abbiamo sviluppato per diffondere un approccio etico e rispettoso del benessere dell’animale e dell’uomo».

IL TERZO VOLUME DELLA COLLANA «IL NITRITO CHE CURA». Durante la mattinata è stato anche presentato il terzo volume della collana «Il nitrito che cura» (Edizioni03). «La Fondazione Fevoss Santa Toscana ha deciso di proseguire con la pubblicazione del volume che raccoglie ogni anno le tesi vincitrici del Premio Guglielmi», afferma il presidente Alfredo Dal Corso, «con il duplice obiettivo di offrire ai giovani laureati un ulteriore riconoscimento della qualità del lavoro svolto e quello, statutario per la Fondazione, di favorire la diffusione scientifica».

Il libro, a cura di Gaspare Crimi e Alfredo Dal Corso, è rintracciabile sul sito di Edizioni03.com e, su ordinazione, in tutte le librerie italiane.

 

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