Il cavallo come “pillola” contro il disagio giovanile. Al via la terza edizione del Premio Carla Guglielmi

Riconoscimento della Fondazione Fevoss Santa Toscana alla migliore tesi di laurea o di dottorato sul tema
in ricordo della docente del Pasoli scomparsa nel 2016. Il marito: «Giovani e animali le sue grandi passioni»

Verona, 1 luglio 2020. Mettere in luce il valore del rapporto con il cavallo quale aiuto al disagio giovanile. È questo l’obiettivo del Premio nazionale Carla Guglielmi per tesi di laurea o dottorato, bandito per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale. Un tema, unito alla passione educativa verso giovani in difficoltà, che è stato la ragione di vita di Carla Guglielmi, stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli di Verona scomparsa alla fine del 2016, a cui il premio è intitolato. In suo ricordo il marito Angelo Pasi ha stabilito l’assegnazione di questo riconoscimento che ha appunto per oggetto il tema: “Il cavallo come aiuto nel disagio giovanile (insicurezza, aggressività, bullismo, dipendenze, ecc…)”. Il premio sarà consegnato come d’abitudine nella sua cornice ideale, la prossima edizione di Fieracavalli.

Angelo Pasi, promotore del Premio, con i suoi cavalli

«Desideriamo premiare la qualità e originalità di una tesi di laurea o di dottorato che tratti del cavallo come possibile supporto al giovane in particolari situazioni di difficoltà psicofisica, ma anche come “compagno” nel naturale percorso dell’adolescenza e della crescita verso l’età adulta», spiega il promotore e benefattore, Angelo Pasi. «Un tema a cui mia moglie, donna innamorata della vita, della natura e dei giovani, si era interessata molto, così come dei purosangue arabi che abbiamo iniziato ad allevare insieme». «Un’iniziativa culturale che vuole anche ridare fiducia in una congiuntura come questa», spiega il presidente di Fondazione Fevoss Santa Toscana, Alfredo Dal Corso. «Il quotidiano, infatti, passa anche attraverso i ricordi, i pensieri, i sentimenti e gli affetti che nessuna pandemia potrà mai rapirci. E sostenere la Fondazione nei suoi progetti solidali attraverso una donazione in nome di una persona cara che non c’è più è un modo encomiabile di affrontare un lutto e superare anche la morte».

Possono partecipare al concorso coloro che abbiano conseguito la laurea triennale o magistrale oppure il dottorato di ricerca in un ateneo italiano, con una tesi discussa fra l’anno 2017 e il 30 settembre 2020. All’elaborato più meritevole, originale ed innovativo, valutato da una commissione composta da docenti, medici, medici veterinari ed esperti del settore, andrà un premio in denaro di  1.500 euro. Per partecipare al concorso è necessario far pervenire via posta l’elaborato, corredato dalla domanda di partecipazione, a Fondazione Fevoss Santa Toscana entro il 30 settembre 2020.
Scarica il bando completo.   

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