Nelle tre tesi premiate oggi da Fondazione Fevoss Santa Toscana a Fieracavalli le esperienze vincenti negli interventi assistiti con il cavallo per combattere il disagio giovanile.
Presentato il quarto volume della collana «Il nitrito che cura»
«Dalla culla alla sella: un’analisi delle dimensioni d’attaccamento nelle relazioni con gli animali»: è la tesi di dottorato di Chiara Ciacchella, discussa all’Università La Sapienza di Roma, la vincitrice della settima edizione del Premio nazionale Carla Guglielmi, il riconoscimento per le migliori tesi di laurea o di dottorato bandito dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana con Fieracavalli per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale per combattere il disagio giovanile. L’elaborato, discusso al termine del dottorato di ricerca in Psicologia Dinamica e Clinica, che indaga concretamente come l’interazione con il cavallo possa contribuire ad incrementare la qualità di vita, è stato premiato questa mattina nello stand della Regione Veneto nel corso della 126a edizione di Fieracavalli.
Nell’ambito del Premio – intitolato da Angelo Pasi alla moglie Carla Guglielmi, scomparsa nel 2016, stimata docente dell’istituto tecnico Pasoli di Verona appassionata di cavalli e da sempre in prima linea per aiutare i giovani con disagio fisico o sociale – sono state attribuite anche due menzioni speciali: a Matilde Lenelli, con la tesi «Il ruolo del TNPEE nell’intervento di Terapia Assistita con il Cavallo: case report di un bambino con Disturbo dello Spettro Autistico», discussa all’Università degli Studi di Milano, e a Francesca Lion, con l’elaborato «Terapia Assistita con il cavallo a supporto del trattamento di Terapia Occupazionale per bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico: una proposta di intervento», discussa all’Università degli studi di Padova.
LE TESI VINCITRICI. A parere della giuria, composta dallo stesso Pasi, dai vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana, da docenti universitari, veterinari e psicologi, il lavoro più meritevole è stato dunque la tesi di dottorato di Chiara Ciacchella, 31 anni, di Roma, che ha vinto il primo premio e una borsa di studio del valore di 1.500 euro grazie al valore delle sue considerazioni.
«I legami d’attaccamento interpersonali sono da considerarsi in maniera inequivocabile come la fonte primaria di sostegno sociale ed emotivo», premette la dottoressa, ma la «relazione con i cavalli potrebbe rivelarsi uno strumento utile a disposizione del terapeuta per stabilire un contatto con gli individui che presentano particolari vulnerabilità relazionali o che hanno difficoltà ad instaurare legami significativi. L’animale all’interno del contesto terapeutico potrebbe agire come ponte emotivo e motivazionale, “aiutando” il clinico a costruire uno spazio di relazione sicuro, elemento di base da cui partire per stabilire una buona alleanza terapeutica».
Il cavallo «capace di assumere vari ruoli a seconda delle esigenze, da stimolatore motivazionale a contenitore emotivo, a mediatore sociale» è protagonista della tesi di laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva di Matilde Lenelli, 25enne di Bresso (Milano), che ha meritato una menzione speciale. Dall’osservatorio privilegiato del centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua dell’Ospedale Niguarda, frequentato durante il tirocinio, la giovane dottoressa indaga il ruolo del terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e ne individua le peculiarità e l’efficacia nei soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico. Dimostrando come questa figura, nell’ambito della riabilitazione equestre, utilizzi efficacemente «il cavallo come mediatore in grado di favorire il recupero adattivo, globale e funzionale del bambino».
L’altra menzione speciale, Francesca Lion, 33enne di Montegrotto Terme (Padova), dopo la laurea in veterinaria intraprende un corso universitario sanitario in ambito riabilitativo e con questa seconda tesi in Terapia Occupazionale va oltre la passione per gli animali affrontando le fragilità dell’essere umano, «con il sogno di unire poi nel lavoro questi due mondi apparentemente distanti». «Gli interventi assistiti con i cavalli», conclude al termine della sua indagine, possono «portare benefici a bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, in svariati domini quali principalmente il miglioramento delle abilità sociali, il controllo emotivo e la riduzione dei comportamenti problema».
LA PARTNERSHIP CON FIERACAVALLI. «Dal 2018 Veronafiere, attraverso Fieracavalli, sostiene il premio Carla Guglielmi, un’iniziativa che valorizza le migliori tesi sul tema degli interventi assistiti con il cavallo in grado di offrire strumenti terapeutici e inclusivi, capaci di migliorare la qualità della vita di persone che vivono situazioni di difficoltà», afferma Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. «Come Fevoss Santa Toscana, infatti, anche noi crediamo che il mondo del cavallo non sia solo sinonimo di sport e divertimento all’aria aperta, ma rappresenti uno strumento di solidarietà e sostenibilità. Questi valori sono in linea anche con la mission di Fieracavalli, giunta quest’anno alla 126ma edizione, sempre più un punto di riferimento anche per promuovere un approccio etico sia verso i cavalli che gli uomini».
IL QUARTO VOLUME DELLA COLLANA «IL NITRITO CHE CURA». Durante la mattinata è stato anche presentato il quarto volume della collana «Il nitrito che cura» (Edizioni03), arricchito quest’anno dalla creatività dei bambini dell’Istituto Lenotti di Verona, che hanno realizzato dei disegni a tema equestre, i migliori dei quali sono stati pubblicati in copertina. «È motivo di grande soddisfazione per noi», conclude Alfredo Dal Corso, presidente della Fondazione Santa Toscana, «vedere come il viaggio di ricerca nel campo della terapia assistita con i cavalli e con gli equini in generale, continui e si rafforzi, trovando nuovi ambiti cui applicarsi e interessando un numero in costante crescita di giovani che noi continueremo a sostenere attraverso la divulgazione e la valorizzazione dei risultati delle loro ricerche».
Il libro, a cura di Alfredo Dal Corso, è rintracciabile sul sito di Edizioni03.com e, su ordinazione, in tutte le librerie italiane.